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Saturno, una vista fuori dal comune

Ormai il telescopio spaziale James Webb ce lo ha insegnato: le sue immagini non sono solo di una bellezza e valenza scientifica straordinaria, ma ci offrono anche una prospettiva completamente diversa da quella da cui siamo abituati a osservare l’universo. L’ultima immagine rilasciata non fa eccezione. Si tratta della prima osservazione del Signore degli Anelli, Saturno, in tutto il suo straordinario fascino. 

Le osservazioni della NirCam all’infrarosso ci offrono una visione inedita del pianeta, che appare estremamente scuro e privo delle caratteristiche bande, dal momento che a questa lunghezza d’onda il metano presente nell’atmosfera assorbe quasi tutta la luce solare e impedisce la visione delle nubi primarie. I protagonisti della scena sono invece i brillanti anelli ghiacciati, i cui dettagli sono immortalati insieme ad alcune delle lune maggiori: Dione, Encelado e Teti. 

Anche l’atmosfera del pianeta, che viene per la prima volta osservata con questa definizione a questa particolare lunghezza d’onda dell’infrarosso (3,23 micron), mostra dettagli inaspettati: grandi formazioni scure nell’emisfero settentrionale, che non sembrano però seguire le linee di latitudine del pianeta. Queste strutture ricordano quelle negli aerosol stratosferici al di sopra delle nubi principali riscontrate su Giove nelle osservazioni di Webb.

Il polo nord è particolarmente scuro, forse a causa di un processo stagionale ancora sconosciuto che interessa in particolare gli aerosol polari. Un piccolo accenno di luminosità verso il bordo del disco di Saturno potrebbe essere dovuto invece alla fluorescenza del metano ad alta quota (il processo di emissione di luce dopo averla assorbita), o all’emissione dello ione triidrogeno (H3+) nella ionosfera; la spettroscopia di Webb potrebbe aiutare i ricercatori a confermarlo.

Questa immagine fa parte di un programma di osservazioni profonde attraverso il quale i ricercatori sperano di poter svelare, grazie alla potenza e sensibilità del Webb, nuove strutture negli anelli, e forse anche nuove lune di Saturno. Ulteriori esposizioni permetteranno agli scienziati di sondare alcuni degli anelli più deboli, non visibili in questa immagine, tra cui il sottile anello G e l’anello E.

«Siamo molto contenti che Jwst abbia prodotto questa bella immagine, a conferma del fatto che anche i nostri dati scientifici più profondi hanno dato buoni risultati», dichiara Matthew Tiscareno, ricercatore del Seti Institute che ha guidato il processo di progettazione di questa osservazione: «Non vediamo l’ora di scavare nelle esposizioni profonde per vedere quali scoperte ci aspettano». 

 

Fonte: Media INAF

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