Torna l'appuntamento con l'Asteroid Day, la Giornata mondiale istituita dalle Nazioni Unite per ricordare l'impatto dell'asteroide di Tunguska, in Siberia, avvenuto nel 1908, che provocò danni in un'area di oltre 2.000 chilometri quadrati.
"Scopriamo centinaia di nuovi asteroidi ogni mese, ma i più pericolosi sono quelli che non abbiamo ancora scoperto", dice all'ANSA Luca Conversi, responsabile del Neocc, il Centro di coordinamento per le osservazioni degli asteroidi vicini alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Object) dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), presso l'Esrin a Frascati: "Degli asteroidi che conosciamo, possiamo stimare le caratteristiche e l'eventuale rischio di collisione, ma gli altri, finché restano sconosciuti, rappresentano una minaccia", osserva l'esperto.
Per questo la sorveglianza di questi sassi cosmici è fondamentale, come sottolineano i numerosi eventi in programma in tutto il mondo, dal Giappone all'India, dall'Egitto alla Lettonia, fino all'Argentina e agli Stati Uniti.
Per l'Europa l'evento centrale è organizzato a Lussemburgo e tramesso in streaming, così come è online l'evento organizzato in Italia dal Virtual Telescope, condotto dall'astrofisico Gianluca Masi, coordinatore per il nostro dell'Asteroid Day dal 2016.
"Lo scopo della giornata - aggiunge Conversi - è sensibilizzare la popolazione e i governi su un evento che sicuramente non rappresenta un rischio imminente, ma che è comunque concreto".
Ecco perché, al di là della giornata-simbolo della sirveglianza degli asteroidi, le ricerche in questo campo proseguono senza sosta, come accade al Neocc. Questo centro dell'Esa si occupa di monitorare e scoprire asteroidi e comete, grazie a telescopi attivi in tutto il mondo, di calcolarne l'orbita e la probabilità di impatto con la Terra e, infine, di mitigare gli effetti di un eventuale impatto (attività, quest'ultima, in via di sviluppo).
Conversi ricorda che oggetti molto piccoli cadono in maniera regolare sul nostro pianeta, lasciando al massimo una bella scia luminosa nel cielo: "Per oggetti di dimensioni così contenute gli eventuali danni sono estremamente ridotti e si possono evitare con semplici contromisure adottate a livello locale dalla popolazione", osserva il ricercatore.
"Eventuali sistemi per deviare gli asteroidi prima dell'impatto sarebbero utili solo con oggetti di grandi dimensioni e per i quali conoscessimo la rotta con anni di anticipo", come prevede la missione Dart della Nasa, che ha l'obiettivo di verificare se un veicolo possa deviare con successo un asteroide in collisione con la Terra.
La Risk List del Neocc è un catalogo di tutti gli oggetti che hanno una probabilità diversa da zero di entrare in rotta di collisione con la Terra, completa di tutti i dati noti per ogni asteroide. "Il primo della lista l'abbiamo escluso, come oggetto potenzialmente pericoloso, proprio pochi giorni fa", dice Conversi, "ma potrebbe essere interessante l'asteroide Apophis: con circa 300 metri di diametro, passerà a qualche migliaio di chilometri dal nostro Pianeta nel 2029 e sarà visibile ad occhio nudo". Apophis è noto per aver causato un breve periodo di allarme al momento della sua scoperta, nel dicembre 2004, in quanto le osservazioni iniziali indicavano una probabilità relativamente alta di collisione con la Terra, poi esclusa dalle osservazioni successive.
Fonte: ANSA