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Diventerà una magnetar

Le magnetar sono i magneti più potenti dell’universo. Queste stelle morte super-dense con campi magnetici ultra-forti si trovano in tutta la nostra galassia, ma gli astronomi non sanno ancora esattamente come si formano. Ora, utilizzando più telescopi in tutto il mondo, comprese le strutture dell’Eso (l’Osservatorio europeo australe), alcuni ricercatori hanno scoperto una stella ancora attiva che probabilmente diventerà una magnetar. Questa scoperta segna la scoperta di un nuovo tipo di oggetti astronomici – stelle di elio massicce e magnetiche – e fa luce sull’origine delle magnetar.

Nonostante sia stata osservata per oltre cent’anni, la natura enigmatica della stella Hd 45166 non poteva essere facilmente spiegata dai modelli convenzionali, e poco si sapeva su di essa al di là del fatto che appartiene a una coppia di stelle, è ricca di elio ed è alcune volte più massiccia del Sole.

«Questa stella è diventata un po’ una mia ossessione», confessa Tomer Shenar, autore principale di uno studio di questo oggetto pubblicato oggi su Science e astronomo dell’Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi. «Tomer e io ci riferiamo a Hd 45166 come alla stella zombi», aggiunge la coautrice e astronoma dell’Eso con sede in Germania Julia Bodensteiner. «Questo non solo perché questa stella è così unica, ma anche perché ho scherzosamente detto che trasforma Tomer in uno zombi».

Avendo già studiato simili stelle ricche di elio, Shenar pensava che i campi magnetici potessero risolvere il problema. In effetti, è noto che i campi magnetici influenzano il comportamento delle stelle e potrebbero spiegare perché i modelli tradizionali non sono riusciti a descrivere Hd 45166, che si trova a circa 3000 anni luce di distanza nella costellazione dell’Unicorno. «Ricordo di aver avuto un “momento Eureka” mentre leggevo la letteratura: “E se la stella fosse magnetica?”», afferma Shenar, che attualmente lavora presso il Center for Astrobiology di Madrid, in Spagna.

Shenar e il suo gruppo di lavoro hanno deciso di studiare la stella utilizzando vari strumenti in tutto il mondo. Le osservazioni principali sono state condotte nel febbraio 2022 utilizzando uno strumento del Canada-France-Hawaii Telescope in grado di rilevare e misurare i campi magnetici. Il gruppo si è anche affidato a importanti dati di archivio acquisiti con lo spettrografo Feros (Fiber-fed Extended Range Optical Spectrograph, cioè spettrografo ottico a portata estesa alimentato da fibre) presso l’Osservatorio dell’Eso di La Silla in Cile.

Una volta completate le osservazioni, Shenar ha chiesto al coautore Gregg Wade, esperto di campi magnetici nelle stelle e impiegato presso il Royal Military College in Canada, di esaminare i dati. La risposta di Wade ha confermato l’intuizione di Shenar: «Beh, amico mio, qualunque cosa sia, è decisamente magnetica».

Il gruppo di Shenar aveva scoperto che la stella ha un campo magnetico incredibilmente forte, di 43mila gauss, il che rende Hd 45166 la stella massiccia più magnetica trovata fino a oggi. «L’intera superficie della stella di elio ha un campo magnetico quasi 100mila volte più intenso di quello della Terra», spiega il coautore Pablo Marchant, astronomo dell’Istituto di astronomia Ku Leuven in Belgio.

Questa osservazione segna la prima scoperta in assoluto di una stella di elio massiccia e magnetica. «È emozionante scoprire un nuovo tipo di oggetto astronomico», dice Shenar, «soprattutto quando è sempre stato nascosto in bella vista».

Inoltre, fornisce indizi sull’origine delle magnetar, stelle morte compatte intrecciate con campi magnetici almeno un miliardo di volte più forti di quello di Hd 45166. I calcoli del gruppo suggeriscono che questa stella concluderà la propria vita come magnetar. Quando collasserà sotto la propria forza di gravità, il campo magnetico si rafforzerà e la stella alla fine diventerà un nucleo molto compatto con un campo magnetico di circa 100mila miliardi di gauss, il tipo di magnete più potente dell’universo.

Shenar e il suo gruppo hanno anche scoperto che Hd 45166 ha una massa più piccola di quanto riportato in precedenza, circa il doppio della massa del Sole, e che la sua stella compagna orbita a una distanza molto maggiore di quanto si credesse prima. Inoltre, la ricerca indica che Hd 45166 si è formata dalla fusione di due stelle più piccole ricche di elio. «Le nostre scoperte rimodellano completamente la nostra idea di come sia fatta Hd 45166», conclude Bodensteiner.

Fonte: comunicato stampa Eso

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