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Comete al Sole, aspettando l’autunno

La cometa c-2023 P1, scoperta l’11 agosto scorso dall’astrofilo Hideo Nishimura, sta attualmente attraversando i cieli boreali e secondo le previsioni raggiungerà una magnitudine tale da poter essere visibile a occhio nudo. Purtroppo la vicinanza con il Sole rende complicata l’osservazione, ed è difficile prevedere se si possa osservare comodamente oppure se sarà immersa nelle luci della nostra stella.

Si potrà provare a osservarla i primi giorni di settembre prima dell’alba verso est, tra la costellazione del Cancro e quella del lLeone, bassa sull’orizzonte e non lontano da Venere, che farà da puntatore. Dopo sarà sempre più difficile, e se sopravviverà al passaggio vicino alla nostra stella si potrà osservarla, ma sempre con difficoltà, al tramonto bassa sull’orizzonte nel cielo ovest. E naturalmente si raccomanda di non puntare il Sole o le zone in prossimità del Sole con strumenti ottici, per non danneggiare la propria vista.

Il 23 settembre è il giorno dell’equinozio d’autunno. A mezzogiorno il Sole attraverserà l’equatore celeste e passerà dall’emisfero boreale a quello australe. È l’inizio dell’autunno astronomico. In quell’istante il dì e la notte avranno la stessa durata e l’emisfero boreale e australe riceveranno la stessa quantità di luce dal Sole.

In questo mese il triangolo estivo – formato dalle stelle Deneb, Altair e Vega – ci farà ancora compagnia nella prima parte della notte con le costellazioni estive del Cigno, dell’Aquila e della Lira, e poi dello Scudo del Sagittario, del Capricorno e dell’Ofiuco. Ma con l’avanzare della notte e dei giorni, le costellazioni autunnali più importanti diventeranno l’AcquarioPegasoAndromeda e i Pesci. Perciò inizia a essere ben osservabile, anche con un binocolo, la splendida galassia di Andromeda, situata a 2,5 milioni di anni luce da noi, e il doppio ammasso di Perseo.

Da non perdere Saturno e Giove, che saranno visibili praticamente per tutta la notte. Il primo nella nella costellazione dell’Acquario, il secondo in quella dell’Ariete, non lontano dall’ammasso delle Pleiadi.

Soprattutto Venere splenderà verso est, al mattino prima dell’alba. Il 18 settembre raggiungerà la sua massima luminosità raggiungendo magnitudine -4,5 facendo da faro a tutti i mattinieri.

Nella costellazione dell’Acquario, insieme al pianeta con gli anelli, c’è anche Ngc 7009, la nebulosa Saturno. Chiamata così, perché vista al telescopio, la somiglianza con il pianeta è piuttosto netta. Tuttavia occorre un buon telescopio e cieli bui per osservarla e apprezzare la somiglianza con il pianeta Saturno. Di magnitudine 8, essa è una nebulosa planetaria, originatasi dalla morte di una stella, e scoperta dall’astronomo William Herschel, il 7 settembre del 1782.

 

Fonte: Media INAF

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