Triangulum - Triangolo

“Le vedi quelle tre stelle laggiù? Segui il mio dito.. sono Mizan, Mothallah e Gamma Trianguli, insieme formano.. beh formano il triangolo”. triangulum1Triangulum - Hevelius, Uranographia, XVII sec.Quante volte, uscendo nel freddo di una notte autunnale, abbiamo osservato le stelle, disposte per lo più casualmente, ma dove l’umanità si è sforzata di fare ordine richiamando alla mente oggetti, animali od eroi leggendari? E quale figura elementare ci sembra invece di scorgere sempre?
Triangoli, tanti triangoli.
In effetti il triangolo è la forma più elementare da costruire.. bastano tre stelline sparse sul grande foglio scuro della notte. Di triangoli famosi, per esempio, possiamo citare il triangolo estivo, composto da Vega, Deneb ed Altair, appartenenti a ben tre costellazioni diverse, ma questa volta, ci vogliamo concentrare su di un triangolo particolare, la costellazione del triangolo per l’esattezza.
Di origini molto antiche, questa costellazione elementare ci fa tornare ancora una volta ai tempi di Tolomeo e degli antichi romani e greci. Questa costellazione non racconta in maniera esplicita una storia od un mito, richiama invece il numero tre, numero molto importante nella narrazione mitologica antica e moderna. triangulum2La volta celeste della sala del Mappamondo, Palazzo Farnese di Caprarola 1573-1575, Giovanni Antonio da Varese detto Il VanosinoRichiamando alla mente l’ultima narrazione vista insieme, ci si era soffermati sulla capretta Amaltea, appartenente alla costellazione dell’Auriga, la cui storia era legata alla nascita ed ascesa di Zeus (Giove secondo la tradizione romana).
Ebbene, sempre a tale mito potrebbe ricollegarsi il triangolo. I figli di Crono (Saturno per i romani), erano infatti tre: Zeus, Poseidone ed Ade, i quali ricevettero potenti doni dai giganti ciclopi: la folgore, simbolo di dominio sul cielo, il tridente per dominare i mari e l’elmo dell’invisibilità a simboleggiare il dominio del sottosuolo (l’aldilà). Un’altra suggestiva possibilità riguardo tale costellazione considera l’identificazione di essa con l’isola di Sicilia, non tanto per la forma triangolare della stessa quanto per la presenza, in corrispondenza delle punte, di tre promontori che in origine hanno battezzato la regione col nome di Trinacria: Capo Peloro, Capo Boeo o Lilibeo e Capo Passero. Infine, il poeta Marco Manilio, nella sua opera didascalica “Astronomicon” risalente al I sec. a.C. descrive la costellazione del triangolo come un Delta per la rassomiglianza con la lettera greca, somiglianza che talvolta viene estesa al più famoso delta del Nilo.
triangulum3Sir William Parsons, 3° conte di Rosse (17/06/1800 - 31/10/1867)Venendo poi ad epoche moderne, la costellazione del triangolo ci racconta le vicende di un altro famoso astronomo inglese, anzi, Irlandese, un nobile conte, stiamo infatti parlando di Sir William Parsons, 3° conte di Rosse, nonché ideatore e creatore del Leviatano, ossia il telescopio più grande al mondo fino agli inizi del XX sec. quando nel 1917, presso Mount Wilson, veniva installato il telescopio Hooker, strumento che cambiò per sempre, guidato dalla geniale mente di Hubble, la nostra percezione dell’universo. William Parson nacque a York il 17 giugno 1800, figlio del II conte di Rosse, Laurence. Studiò inizialmente a Dublino, al Trinity College ma poi concluse gli studi ad Oxford, scelta non comune per un giovane irlandese, specialmente considerando il ruolo del padre come rappresentante del Trinity College verso il parlamento. É ragionevole supporre che la scelta fosse legata alle spiccate capacità scientifiche del giovane William, il quale avrebbe avuto modo di accedere a migliori studi presso l’università di Oxford, dove si laureò in matematica nel 1822. A partire dall’anno seguente, Parsons entrò in parlamento, come suo padre prima di lui, per rappresentare la contea. Tuttavia, i suoi interessi erano ben altri, Il giovane William era molto più attratto dall’astronomia che non dalla politica.
Nel 1822 venne inoltre a mancare un importante e famoso costruttore di telescopi, William Herschel, noto anche per la scoperta del pianeta Urano. Purtroppo, Herschel, con la sua morte, portò con se tutto il suo bagaglio tecnico in fatto di ottica e telescopi, per tale motivo, il non ancora conte dovette ingegnarsi, e lo fece magistralmente ideando dapprima una speciale lega di rame e stagno (Speculum metal) con la quale realizzo due telescopi: il primo di 3 piedi di diametro (910mm) ed il secondo di addirittura 6 piedi (1820mm) con una focale di 16m noto come Leviatano. triangulum4Rappresentazione artistica del Leviatano di RosseNon esistendo una industria specializzata nel settore, viste anche le imponenti dimensioni della strumentazione che Parsons si accingeva a realizzare, non restavano molte alternative, il giovane dovette assoldare maestranze locali, formarle personalmente e seguire direttamente tutte le attività costruttive, prendendone talvolta parte. Le difficoltà da affrontare furono enormi a causa delle dimensioni e quindi del peso delle ottiche che si rompevano a causa del loro stesso peso, tuttavia, divenuto ormai conte nel 1840, Lord Rosse completò la sua ciclopica impresa nel 1845. Tutto era pronto per avviare le osservazioni. A causa delle dimensioni e del peso, per manovrare il telescopio serviva una squadra di uomini pronti ad agire e considerando anche il campo visuale limitato a causa dell’enorme lunghezza focale, seguire un oggetto celeste per un tempo prolungato era impossibile. triangulum5La galassia del Triangolo M33 nel disegno di R.J. Mitchell basato sulle osservazioni di Lord Rosse del 1850Il telescopio veniva preventivamente collocato nella posizione necessaria e l’osservatore doveva cogliere l’attimo esatto del passaggio del suo obiettivo nel campo visivo. Il potere risolutivo dello strumento era così stupefacente e forniva visioni così dettagliate per l’epoca da spazzare via ogni difficoltà di carattere pratico. Entrato ufficialmente in funzione nel 1848, il telescopio non era ad uso esclusivo del conte, ma messo a disposizione della comunità scientifica, tanto che lo stesso John Herschel, figlio del più celebre William, poté fruirne arrivando a riflettere sulla natura delle nebulose a spirale (quelle che in seguito vennero ribattezzate galassie) e considerare che potessero essere al di fuori del nostro universo, ossia al di fuori della via lattea, considerazione che verrà poi certificata da Hubble nel secolo successivo.
Tra le attribuzioni a Lord Rosse, vale la pena di citare le tre più famose, sebbene ve ne siano molte altre degne di nota: attribuì il nome di “Crab Nebula” (nebulosa del granchio) ad M1, nella costellazione del toro; fece una rappresentazione magistrale di M33, la galassia a spirale nella costellazione del triangolo; Fece una rappresentazione di M51 nella costellazione dei cani da caccia. Grazie alla sua passione, alle sue innate doti quali matematico ed ingegnere (nonché grazie al suo status familiare), William Parsons impresse nella storia dell’astronomia e dell’umanità un segno davvero rilevante, tanto quanto il suo telescopio, manifesto della capacità dell’umanità di essere curiosa della natura ed escogitare sistemi e tecniche per risolvere problemi e migliorare, passo dopo passo la nostra comprensione dell’universo.
Per chi ama lo studio della natura, è così davvero, non importa quante sfide si dovranno superare, la passione, la curiosità e l’intelligenza, messe insieme allargano ogni giorno di un passettino le nostre conoscenze, a volte a passettini da formiche, altre al passo dei giganti. Lord Rosse, era un gigante.triangulum6Ricostruzione del Grande Telescopio presso il Castello di Birr (Irlanda) - https://birrcastle.com/

 

di Fabrizio Benetton

 

Bibliografia:
Grande guida dell’astronomia, Libreria Geografica in collaborazione con A.S.I., edizione aggiornata 2020
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
I miti Greci, di Robert Graves, ed. Longanesi 2021
Storie del cielo – Il giro del mondo in 365 notti - https://www.storiedelcielo.it/
William Parsons, third Earl of Rosse - Author(s): Earl of Rosse - Hermathena, No. 107 (Autumn 1968), Published by: Trinity College Dublin

 

Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Atlascoelestis.com – di Felice Stoppa
http://www.messier.seds.org/more/m033_rosse.html
https://birrcastle.com/

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