Taurus - Toro

Toro1Taurus - Hevelius, Uranographia, XVII sec.Per i temerari che sanno affrontare il freddo, il cielo di gennaio regala delle gemme preziose. Le Pleiadi, le sette sorelle, come le Iadi figlie del gigante Atlante, sono tra gli spettacoli celesti più famosi e tra i primi che gli astrofili imparano a distinguere nel cielo autunnale ed invernale. La storia della costellazione del toro, delle Pleiadi, delle Iadi e di Aldebaran, non inizia tuttavia con i greci o con i babilonesi. Probabilmente il nome deriva da questi popoli abituati ad osservare il cielo; tuttavia, sappiamo per certo che il marchio delle Pleiadi era già noto in antichità, quando ancora gli esseri umani vivano di caccia e riposavano nelle caverne.
Questa storia inizia nelle grotte di Lascaux, nei pressi di Montignac, nella regione della Nuova Aquitania nel sud-ovest della Francia.
Toro2Grotte di LascauxIn un complesso di grotte di origine carsica si trovano infatti numerose pitture rupestri rappresentanti grandi animali, probabilmente le prede predilette dalla tribù di cacciatori che circa 15 secoli prima di Cristo popolavano le grotte. In particolare, c’è una caverna, nota come sala dei tori, dove troviamo raffigurati molti bovini e tra di essi spicca particolarmente un esemplare dotato di lunghissime corna, un occhio circondato da macchie puntiformi e sormontato da 6 pallini scuri. Dopo la scoperta nel settembre 1940, ad opera di 4 ragazzini, non è servito molto tempo prima che gli archeoastronomi collegassero la pittura alla costellazione del Toro, l’occhio luminoso ad Aldebaran, ed i pallini alle Pleiadi.
Toro3Il ratto d'Europa - Paolo Calliari detto Veronese - Olio su tela - XVIsec - sala del anticollegio, VeneziaUna costellazione antica quindi che porta fino a noi le storie del cammino che l’umanità ha percorso nei millenni sempre con un denominatore comune. Può cambiare la tecnologia, le usanze, il linguaggio e tante altre cose ancora sulla terra, ma siamo sempre tutti sotto lo stesso cielo. Un cielo vivo, non immutabile, ma che preserva nel corso dei secoli e talvolta dei millenni uno scenario incantevole che, come già detto più volte, ci parla del nostro passato e del nostro futuro, facendoci sognare storie ed avventure…
Una delle narrazioni più belle e celebrate della mitologia greca, ci parla poi di una fanciulla, Europa, talmente bella da far innamorare il potente Zeus. Si narra che in terra di Canaan, vivesse Agenore, figlio di Posidone, il quale aveva lasciato le terre d’Egitto ed una volta sposato ebbe 5 figli ed una figlia, Europa. Toro4Il ratto d’Europa, Tiziano Vecellio, 1562Europa era una fanciulla molto attraente, ed era solita passeggiare in riva al mare con le sue compagne. Nello stesso luogo Ermete (Ermes o Mercurio) sospinse la mandria di Agenore, mandria dove era comparso un misterioso quanto meraviglioso toro bianco, robusto ma con corna piccole, talmente bello che la fanciulla gli si avvicinò e giocò con lui, riempiendolo di fiori, fino a quando presa dall’entusiasmo gli salì in groppa. Il toro, che altri non era se non Zeus, si avvicino al mare al piccolo trotto per poi lanciarsi tra i flutti, prendendo a nuotare, tra lo sgomento della ragazza e delle sue ancelle. Giunto sulle spiagge di Creta, Zeus si trasformò ancora (secondo alcuni filoni prese sembianze di aquila) per possedere con violenza la fanciulla. Europa generò in seguito tre figli: Radamante, Sarpedonte e Minosse, il famoso re di Creta la cui consorte (essendosi accoppiata a sua volta con un toro) generò un figlio con la testa di toro, il Minotauro, per poi chiuderlo nel labirinto progettato da Dedalo.
La mitologia contiene molti episodi legati ai tori, animali che simboleggiano forza e virilità. Non solo gli antichi greci erano affascinati da questo animale, numerose altre culture loro contemporanee, come anche culture più moderne celebrano il potente bovino come simbolo di virilità. La lotta tra tori oppure tra uomini e tori è da tempi antichissimi una celebrazione della forza. In tempi moderni, seppur meno celebrata ed anzi da molti condannata, la corrida e le sue manifestazioni restano ancora un retaggio di questa antica sfida e dimostrazione di forza. La costellazione in questione però non celebra solamente la forza e la virilità, tra l’altro espressa come violenza deprecabile, cela infatti anche dei gioielli di grande pregio come citavamo all’inizio.
Toro5Le Pleiadi, opera di Elihu Vedder, 1885Le Pleiadi sono sette sorelle, figlie del titano Atlante e di Pleione, ninfa oceanina protettrice dei naviganti. Il nome sta ad indicare le colombe, o secondo altre versioni il nome deriva da “Plein” che significa navigare, essendo facilmente riconoscibili danno sicuramente una chiara indicazione e facilitando l’orientamento dei naviganti, anche se tuttavia è bene sottolineare che i greci erano soliti navigare nei mesi estivi. I loro nomi, seppur particolari, faranno sicuramente vibrare qualche corda in chi legge: Maia, Elettra, Taigete, Alcione, Celeno, Sterope e Merope. Secondo la leggenda, Elettra, Maia e Taigete furono violentate da Zeus, Alcione e Celeno giacquero con Poseidone mentre Sterope si accoppiò con Ares. Solo Merope ebbe un compagno mortale, Sisifo e per la vergogna che provava rispetto le sorelle, le abbandonò per sempre. Abbandono che va a spiegare come ad occhio nudo 6 stelle siano effettivamente facili da percepire, mentre la settima è più debole. Tornando però ad Elettra, la narrazione mitologica vuole che i suoi figli fondarono niente meno che Ilio (nota come Troia), la ricca città che controllava lo stretto dei Dardanelli (in Turchia), cantata dal celebre Omero e distrutta dagli achei con il trucco del cavallo ideato dal prode Ulisse. Vedendo la città dei suoi discendenti bruciare, Elettra si consumò di dolore e per la disperazione che provava, lei e le sue sorelle vennero tramutate in stelle.
Secondo un’altra narrazione, le Pleiadi erano compagne di Artemide, la dea cacciatrice. Orione, il celebre guerriero, inseguì le sorelle per tutta la terra fino a che gli dei, presi a compassione, trasformarono le sorelle dapprima in colombe e successivamente in stelle. Come riporta tuttavia Graves nel suo testo “I miti greci”, tale versione è falsa in quanto per essere compagne di Artemide, le Pleiadi avrebbero dovuto essere illibate, stato che, come gia raccontato, nessuna di loro possedeva. L’autore, tuttavia, si concentra solamente sulla coerenza narrativa. Il mito di Orione che insegue le pleiadi per tutta la terra è invece una narrazione di tipo astronomico.Toro6Costellazione del Toro e di Orione - Software Stellarium
Uscendo sotto il cielo stellato si nota subito infatti come le sette sorelle si collochino più ad ovest rispetto alla costellazione di Orione, presentando tuttavia una declinazione (24° Nord) di poco superiore rispetto alle stelle più a nord del cacciatore (stella csi1ori ha declinazione 20° Nord). L’effetto visivo appare proprio come se il cacciatore, con la clava (o spada) levata stia inseguendo le Pleiadi. Essendo poi Orione esattamente a cavallo della linea dell’equatore, significa che è visibile, almeno in parte, da ogni angolo della terra, dal polo Nord, al polo Sud, anche se da quest’ultimo, le Pleiadi non sono visibili. Ma tanto i greci, fin lì, non ci arrivarono mai.
Pensare dunque, che il cielo, così come lo ammiriamo noi, fosse ammirato millenni fa, seppur con qualche piccola differenza, sia dagli uomini antichi di Lascaux come anche da eroi leggendari come Minosse ed Ulisse, non può che aprire alla meraviglia ed allo stupore di questa enorme macchina del tempo che ci troviamo sopra la testa.
Lasciamoci sedurre dalla meraviglia del cielo.

 

di Fabrizio Benetton

 

Bibliografia:
Grande guida dell’astronomia, Libreria Geografica in collaborazione con A.S.I., edizione aggiornata 2020
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
I miti Greci, di Robert Graves, ed. Longanesi 2021
Storie del cielo – Il giro del mondo in 365 notti - https://www.storiedelcielo.it/

Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Atlascoelestis.com – di Felice Stoppa
https://www.visitmuve.it/it/galleria-delle-opere/paolo-veronese-il-ratto-di-europa/
http://www.gardnermuseum.org/collection/artwork/3rd_floor/titian_room/europa?filter=artist:3150, Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1488 - 1576, Venezia)

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