Perseus - Perseo

Perseus1San Lorenzo trascinato sulla graticola, nell'interpretazione di Pietro da CortonaFaceva caldo, l’umidità era opprimente, lo spazio delle catacombe era angusto e l’aria sembrava mancare. Il poco ossigeno veniva in parte rubato dalle fiaccole necessarie a celebrare il rito che sarebbe stato la loro condanna. Era l’inizio di agosto, Roma, anno 258 d.C. e l’imperatore Valeriano aveva appena decretato l’uccisione di vescovi, presbiteri e diaconi, quando papa Sisto II ed i suoi diaconi vennero sorpresi e catturati. Per il vescovo di Roma e quattro diaconi, la morte venne il 6 di agosto. L’arcidiacono Lorenzo, incaricato delle opere di elemosina, fu risparmiato con il compito di presentarsi alle autorità romane, tre giorni dopo, con il tesoro della Chiesa. L’uomo, senza lasciarsi scoraggiare, distribuì tutti i beni agli indigenti ed il giorno stabilito si consegno, seguito da una folla di povera gente, affermando che i poveri erano il vero tesoro, un tesoro eterno.
L’arcidiacono Lorenzo venne quindi arso vivo sulla graticola il giorno 10 di Agosto. Tra verità e leggenda, si narra quindi che le faville del rogo salirono in cielo e da allora, ogni anno, il 10 di agosto, il cielo si riempie di faville luminose, note anche come lacrime di San Lorenzo, a ricordo del santo martirizzato.
Al giorno d’oggi, forse la leggenda non incanta più come nei secoli passati, tuttavia, c’è del vero e del magico, come in tutte le leggende. Lo sanno anche i bambini infatti che il 10 di agosto è una notte in qualche modo speciale, una notte dove, nuvole permettendo, uno sguardo al cielo è d’obbligo. Una notte in cui, il cielo si riempie di stelle cadenti. Il cielo si riempie di desideri. Ci sono però dei dettagli tuttavia che non ci vengono solitamente raccontati, se non dopo aver conosciuto qualche astrofilo. Le stelle cadenti della notte di San Lorenzo, sono in realtà della polvere, o meglio dei corpuscoli lasciati da una cometa. Da secoli infatti, ogni 133 anni circa, una cometa di circa 10km di diametro al nucleo, nota come cometa di Swift-Tuttle, incrocia il percorso della terra, riempiendolo di piccoli detriti che poi, anno dopo anno, in estate, precipitano sul pianeta azzurro, lasciando delle scie, che durano pochi istanti, ma che fanno stupire e meravigliare tutti noi. Perseus2Perseo - Hevelius, Uranographia, XVII sec.Se poi si vuole gustare al meglio l’evento, non basta trovare una buona postazione al buio ed al riparo da luci moleste, serve anche sapere dove guardare. Ebbene sì perché le meteore, non compaiono da punti qualsiasi del cielo, bensì tendono a comparire tutte da una zona definita del cielo, nota come quadrante e che nel nostro caso, è la costellazione del Perseo.
Già abbiamo speso molte parole per narrare le vicende di questo eroe mitologico, legato alla storia di Cefeo e Cassiopea, tuttavia, la sua storia non si limita a quell’episodio. Figlio di Zeus e Danae, principessa di Argo, venne rinchiuso, su ordine del nonno Acrisio, assieme alla madre, dentro un’arca di legno e sospinto tra le onde del mare. Salvati da un pescatore, vennero portati da re Polidette, il quale li accolse nella sua casa. Con il tempo Perseo crebbe divenendo un giovane straordinario. Perseus3Perseo Uccide Medusa, Palazzo Farnese, Roma, affresco del 1595 di Annibale CarracciPurtroppo anche il desiderio di Polidette per Danae cresceva, tanto da volerla sposare. Per salvare la madre, Perseo si offrì di portare in dono al re qualunque cosa egli chiedesse, fosse anche la testa della gorgone Medusa. Manco a dirlo, il re accettò, convinto così di liberarsi del giovane guerriero e di poter sposarne la madre. Medusa era infatti una creatura orrenda, con serpenti per capelli, denti lunghi ed affilati ed una lingua orribile e sporgente. Era così brutta da pietrificare chiunque la guardasse. Purtroppo per Polidette, il giovane guerriero venne affiancato ed istruito dalla dea Atena che era nemica dichiarata di Medusa. La dea condusse Perseo sull’isola di Samo dove istruì il giovane a distinguere il mostro dalle sue sorelle ed inoltre lo consiglio su come affrontare la gorgone. Il trucco stava nel non guardare Medusa ma la sua immagine riflessa, a tale scopo la dea donò al suo protetto un lucentissimo scudo. La preparazione fatta con Atena non era tuttavia ancora sufficiente per superare l’arduo compito. Perseo doveva dotarsi ancora di tre oggetti magici: i sandali alati di Ermes, una sacca magica dove custodire la testa del mostro e l’elmo di Ade che poteva rendere invisibili. Tali oggetti magici erano custoditi dalle ninfe Stigie, di cui nessuno sapeva dove trovarle se non le Graie. Tre sorelle che avevano un occhio ed un dente solo in comune e che si scambiavano. Cogliendo l’occasione di un passaggio di mano, Perseo si appropriò del dente e dell’occhio dichiarando che li avrebbe restituiti solo dopo aver saputo dove trovare le ninfe. Una volta entrato in possesso degli oggetti necessari, l’eroe si recò volando verso il luogo dove le gorgoni riposavano.
Perseus4Scudo con testa di Medusa, Caravaggio, 1598, Galleria Uffizi a FirenzeUsando lo scudo come specchio e con la mano guidata da Atena, recise la testa di Medusa in un sol colpo. Dal corpo del mostro uscirono, con grande sorpresa di Perseo, un cavallo alato, Pegaso, ed un guerriero di nome Crisaore. Messa la testa del mostro nella sacca, Perseo prese il volo e sorvolando le terre del nord africa si accorse della bella fanciulla incatenata su di un o scoglio. La bella Andromeda. Come sappiamo Perseo uccise il mostro marino che insidiava la fanciulla e la liberò in cambio della promessa di poterla sposare. Avendo però la regina Cassiopea tradito la fiducia del genero, avendo tramato per farlo morire, l’eroe, dopo una lotta epica contro decine di guerrieri, prese con se Andromeda, la sua sposa, e la portò via volando, portandola sull’ isola dove insieme fondarono la città dei Micene.
Ancora oggi, il guerriero ci mostra con orgoglio, dal cielo stellato, il suo terribile trofeo: Algol. La stella del demonio, dal nome arabo Al-ghul, deve la sua fama fin da tempi antichi ad una sua peculiarità, la sua luminosità infatti cambia ed ogni tre giorni, per una decina di ore, riduce la sua luminosità in maniera importante, tanto da farle meritare l’appellattivo di demoniaca. Perseus5Curva di luce di AlgolA chiarire che dietro il singolare fenomeno si cela un fenomeno fisico, è stato un giovane e prodigioso astronomo di cui abbiamo già fatto menzione: John Goodricke. Morto nel 1786 all’età di 22 anni a causa di una polmonite contratta durante le sue osservazioni notturne, a 19 anni era stato insignito dalla Royal Society della medaglia Copley per la sua importante scoperta scientifica. Goodricke fu infatti il primo a capire e dimostrare che la stella Algol è in realtà una stella binaria ad eclissi. Si tratta cioè di due stelle, legate gravitazionalmente a causa della breve distanz che le separa. Note come Algol A ed Algol B (dove la stella A è la più luminosa), quando la stella B, per pura fortuità, si frappone tra la Terra ed Algol A, si può osservare un calo di luminosità. Se solo il piano dell’orbita fosse ruotato di qualche decina di grado, Algol diventerebbe una semplice stella binaria con un ciclo molto breve e noi potremmo divertirci a strizzare gli occhi all’oculare del telescopio nel tentativo di separarle, ma se così fosse, l’astro perderebbe la sua magia, che da secoli ci accompagna e ci narra le gesta di un eroe leggendario.
Tra sacro e profano, la costellazione di Perseo ha molto da raccontare, racchiude in se la magia del cielo, la magia che ci fa alzare gli occhi e ci fa sognare ed esprimere desideri. Tra scienza e leggenda, Perseo ci guida nei secoli lungo una storia che ha davvero del mitico.

 

di Fabrizio Benetton

 

Bibliografia:
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
Storie del Cielo, Il giro del cosmo in 365 notti, seconda ed., di Ilaria Sganzerla
I miti Greci, di Robert Graves, ed. Longanesi
Stories of Astronomers and Their Stars – David Falkner – The Patrick Moore Practical Astronomy Series – Springer book

Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Atlascoelestis.com – di Felice Stoppa
https://ualr.edu/tv/2014/10/15/a-demon-in-the-dark/

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