Gemini - Gemelli

gemelli1Gemini - Hevelius, Uranographia, XVII sec.Castore e Polluce, questi sono i nomi dei due fratelli che compongono la costellazione dei gemelli. Costellazione che nel mese di febbraio risplende a sud prima della mezzanotte.
I loro nomi corrispondono inoltre alle stelle più brillanti della costellazione, Castore è Alfa Geminorum mentre Polluce è la stella Beta, rappresentando le teste dei due giovani.
Castore e Polluce, benché fratelli, non erano esattamente gemelli. La leggenda narra infatti che nacquero dall’unione di Leda, regina di Sparta, con Zeus sotto forma di cigno (altra costellazione di cui parleremo in seguito).
Nello stesso giorno, Leda si unì anche al suo legittimo sposo, il re Tindaro. Da questa doppia unione, la regina partorì non bimbi, bensì due uova. Da queste uova, inoltre, non nacquero solamente i due maschietti, da ogni uovo nacquero un bimbo ed una bimba.
gemelli2Leda ed il Cigno, Olio su tavola, fine XV sec., Giorgio da Castelfranco detto Giorgione, musei civici PadovaIl mito ci racconta che da un uovo nacquero Castore e Clitennestra (futura moglie di Agamennone, mitico capo degli Achei nell’Iliade), discendenti mortali di re Tindaro. Figli immortali di Zeus sarebbero invece Polluce ed Elena, considerata in futuro la donna più bella del mondo, la famosa moglie di Menelao (anch’esso re di Sparta) il quale in seguito al rapimento della moglie ad opera di Paride, principe di Troia, non si diede pace finché, dopo dieci anni di guerra, non riportò a casa la consorte.
Data l’origine dei giovani, Castore e Polluce sono noti anche come Dioscuri, che significa dal greco figli del dio. Famosi per le loro gesta epiche, tra cui ricordiamo il viaggio degli argonauti durante il quale aiutarono Giasone a recuperare il vello d’oro, erano venerati nel mondo greco, latino ed etrusco come protettori dei marinai, ma anche come protettori dei guerrieri e dei cavalieri.
I Dioscuri erano l’orgoglio di Sparta. Castore era un guerriero e domatore di cavalli senza eguali mentre il fratello, Polluce (o Polideuce) era il miglior pugile dei suoi tempi.
Il mito ci racconta che vissero tante avventurose imprese e che erano sempre tra l’amicizia e la discordia con i loro cugini, anch’essi gemelli, Ida e Linceo. Le versioni sulla morte dei gemelli sono numerose, ma sempre prevedono un colossale litigio tra le due coppie di fratelli con Castore che uccide Linceo e viene quindi ucciso da Ida. A terminare lo scontro ci penserà infine Polluce che vendicherà il fratello a spese di Ida.
gemelli3Castore e Polluce, statue lungo le scalinata del Campidoglio, RomaPolluce, distrutto dalla perdita del fratello, implorò suo padre Zeus di non lasciarlo sopravvivere senza Castore. Essendo però il primo figlio di un dio, mentre il secondo discendete dal mortale Tindaro, quando Polluce ascese al cielo, rinuncio alla sua immortalità, a meno di poterla condividere con il gemello. Zeus allora gli concesse di condividere la sorte del fratello e così da allora, trascorrono metà del tempo in cielo e metà negli inferi. Per premiare il loro amore fraterno, il padre degli dei dell’Olimpo, pose la loro immagine tra le stelle del firmamento come la costellazione dei gemelli.
Tuttavia, la loro effigie si è moltiplicata e diffusa nel tempo. Castore e Polluce simboleggiavano insieme le virtù dei guerrieri ed erano quindi immagini di forza e coraggio. Non a caso ancora oggi possiamo vederne numerose statue in luoghi simbolo di potere.
Due esempi molto celebri sono le statue a custodia del campidoglio (Roma) come anche le statue all’ingresso del palazzo reale di Torino.
La costellazione dei gemelli è inoltre collocata sull’eclittica, il percorso apparente del sole nel corso dell’anno, motivo per il quale la costellazione appartiene al gruppo dei segni zodiacali. Tuttavia, vi è un fatto collegato a questo asterismo (gruppo di stelle) che lo rende per gli astrofili molto speciale.
Era il 13 marzo 1781, di certo non una notte buia e tempestosa alla Dumas, quando un astrofilo di 43 anni, di professione musicista ma con la passione per l’autocostruzione dei telescopi e l’osservazione attenta del cielo, scoprì il pianeta Urano.
gemelli4Sir William Herschel (1738-1822) ed il suo stemma nobiliareDi luminosità e dimensioni troppo contenute per essere noto già dai tempi antichi, la scoperta è un altro tassello dell’epoca dei telescopi inaugurata da Galileo Galilei il secolo precedente.
Frederick William Herschel, questo il nome dello scopritore, era nato ad Hannover il 15 Novembre 1738. Figlio di un musicista militare, ereditò la passione per la musica dal padre seguendone le orme. Nel 1757, all’età di 19 anni, a causa della guerra dei sette anni (scontro che vedeva i territori di Hannover alleati di Gran Bretagna e Prussia scontrarsi contro la Spagna, Francia, Austria, Svezia e Russia), emigrò in Inghilterra, a Bath, dove continuò la carriera di musicista e di insegnante di musica.
gemelli5Telescopio di Herschel - 160mm f13Nel 1772, assieme alla sorella Caroline cui aveva chiesto di raggiungerlo, iniziò ad appassionarsi per diletto all’osservazione del cielo. Come gli astrofili però ben sanno, il cielo stellato quando ti attrae poi non ti lascia più. Fu così che anche Herschel si fece catturare dal cielo e da quella che oggi viene chiamata in gergo la “strumentite”, ossia la rincorsa a strumenti astronomici sempre più performanti e luminosi con i quali poter vedere sempre più dettagli e sempre meglio. Scontento della qualità ottica degli strumenti dei suoi tempi, Herschel, supportato dalla sorella, si mise a costruirsi da solo i telescopi, prediligendo i telescopi a specchio di tipo newtoniano. Fu nel 1773 che iniziò a realizzare i primi specchi ed a costruirsi i telescopi.
William e Caroline iniziarono quindi ben presto a scandagliare il cielo, dapprima con l’obiettivo di mappare e catalogare le stelle doppie, attività che portò i fratelli a pubblicare i loro cataloghi negli anni 1782, 1785 ed 1821 per un totale di 821 stelle doppie catalogate.
La qualità ottica dei telescopi, superiore a quanto allora generalmente disponibile, permise ai fratelli Herschel di verificare e ridefinire diversi oggetti Messier e classificarli come ammassi stellari.
gemelli6Caroline Herschel aiuta durante la lucidatura di uno specchioL’attività dei fratelli Herschel sembrava non avere fine, tanto da iniziare ad interessarsi anche alle nebulose (ricordando che all’epoca anche le galassie erano catalogate come nebulose) arrivando a pubblicare due cataloghi, negli anni 1802 e 1820 per un totale di 7500 oggetti. Tali cataloghi costituirono in seguito il cuore del New General Catalog (noto come NGC) pubblicato da Dreyer nel 1888.
Fu quindi durante una delle sue sessioni di osservazione e misura dedicata alle stelle doppie che William si rese conto di aver scovato non una stella, né tanto meno una nebulosa, che fosse di fronte ad una cometa?
Nel dubbio fece la comunicazione alla società scientifica di Bath ed alla Royal Society. Con enorme stupore di tutto il mondo scientifico e non, ci rese conto che il musicista aveva scoperto l’esistenza di un pianeta cui prima si ignorava l’esistenza. L’eco mediatica, seppur nel XVIII secolo, fu immensa.
Herschel venne convocato a Windsor dove divenne Astronomo di corte presso re Giorgio III e ricevette enormi finanziamenti per la costruzione di nuovi telescopi e per proseguire i suoi studi. Nel corso della sua vita costruì ben più di 400 telescopi, molti dei quali su commissione.
Di questi vale la pena citarne due: un telescopio di quasi 50” di apertura (circa 1,2m) e lunghezza focale di 12m che divenne poi lo stemma di Herschel (ricordiamo per confronto il Leviatano di Lord Rosse, 1,82m di apertura per 16m di lunghezza focale), e poi il telescopio “impossibile”.
La curiosa storia del telescopio “impossibile” riguarda la commissione fatta agli Herschel nel 1799, di un telescopio ad uso terrestre da installarsi nel castello di Walmer, nei pressi dello stretto di Dover, con l’intento di osservare il mare per prevenire attacchi nemici. William fece pervenire il telescopio smontato ma corredato di istruzioni di montaggio. La storia ci racconta di come né gli ufficiali di marina, né i consulenti né tanto meno il primo ministro in persona (William Pitt il giovane) riuscirono ad assemblare lo schema ottico, abbandonando presto il progetto.
gemelli7Del telescopio monumentale realizzato da William sappiamo che gli permise di effettuare nuove scoperte ma ben presto il costruttore stesso si convinse che era ingombrante e poco maneggevole, preferendo ottiche più contenute.
Sebbene venga ricordato principalmente per la scoperta di Urano, Herschel fu un musicista di talento, un abile costruttore di telescopi ed astrofilo appassionato. I suoi studi astronomici, basati sull’osservazione diretta degli oggetti e dei fenomeni gli fecero fare molte scoperte straordinarie ma anche alcune assunzioni bislacche. Di certo la sua vita da astrofilo fu vissuta come un pioniere con dei tratti quasi mitologici.
Potremmo riempire pagine e pagine trattando della vita e delle opere di Herschel, ma il nostro intento, di far assaggiare al lettore un po’ di storia legata alla costellazione dei gemelli è qui ora finito.
Lasciamoci quindi guidare dalle parole di William verso il cielo che sempre ci chiama ad essere osservatori attenti.

“Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è per certi versi un’arte che bisogna apprendere. - William Herschel”

 

di Fabrizio Benetton 

 

Bibliografia:
Grande guida dell’astronomia, Libreria Geografica in collaborazione con A.S.I., edizione aggiornata 2020
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
I miti Greci, di Robert Graves, ed. Longanesi 2021
Storie del cielo – Il giro del mondo in 365 notti - https://www.storiedelcielo.it/
Il telescopio “impossibile” di Herschel, Giuseppe Longo, https://www.saperescienza.it/rubriche/astronomia-e-spazio/il-telescopio-impossibile-di-herschel-29-6-15/
William Herschel ed il Bath Museum of Astronomy, di Laura Boyle, https://janeausten.co.uk/it/blogs/uncategorized/william-herschel-bath-museum-astronomy
Stories of Astronomers and Their Stars – David Falkner – The Patrick Moore Practical Astronomy Series – Springer book

Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Atlascoelestis.com – di Felice Stoppa
Bath Museum of Astronomy, https://janeausten.co.uk/it/blogs/uncategorized/william-herschel-bath-museum-astronomy

Articoli correlati

L’Orsa Minore – Ursa Minor

L’Orsa Maggiore – Ursa Major

Alla scoperta delle costellazioni

Informazioni

Astronomia Valli del Noce è un portale che vuole essere un punto di incontro e di informazione per l'attività astronomica che si svolge in Val di Non e Val di Sole (Trentino), ma non solo. Vuole anche essere un punto di partenza per tutti quegli astrofili alla ricerca di informazioni sul mondo dell'astronomia e per tutti quei neofiti che si avvicinano per la prima volta all'astronomia.

Privacy Policy

I cookies servono a migliorare i servizi che offriamo e a ottimizzare l'esperienza dell'utente. Proseguendo la navigazione, senza modificare le impostazioni del browser, accetti di ricevere tutti i cookies del portale web www.astronomiavallidelnoce.it. Se non desideri ricevere i cookies, modifica le impostazioni del tuo browser.

Privacy Policy

AVdN Foto del Giorno

Astronomy Picture of the Day