Una luce di due milioni di anni

Dopo aver fatto una “scorpacciata” di stelle cadenti in agosto, a settembre ritorniamo alla normalità. Ma si potrà mai parlare di normalità osservando il cielo, quelle deboli fiammelle che emanano la loro luce da luoghi così distanti che solo la nostra fantasia riesce a raggiungerle?

Sfortunatamente in questo periodo i pianeti osservabili a occhio nudo non sono nelle migliori condizioni per essere visti. Venere tramonta intorno alle sette di sera, ma potrà essere ugualmente osservato in direzione ovest data la sua elevata brillantezza. Saturno e Giove sorgono invece a est. Il primo intorno alle undici di sera, mentre il secondo intorno alle due di notte. Dovremo aspettare ancora alcuni mesi affinché siano visibili ad ore meno proibitive della notte.

Osservando a est, già alle nove di sera, sopra l’orizzonte si potrà osservare una costellazione dal grande fascino: Andromeda. Tale costellazione non ha una forma particolarmente facile da essere descritta o memorizzata, tuttavia è molto semplice trovare la sua stella principale, cioè quella stella che è la più luminosa. Il modo migliore per individuarla è quello di cercare il ben noto “quadrato” di Pegaso, il cui vertice nord-orientale è proprio la stella principale di questa costellazione, il cui nome scientifico è alfa Andromedae, che nel passato era pure nota come delta Pegasi. Generalmente negli atlanti celesti figurativi tale stella rappresenta la testa di Andromeda. Naturalmente la costellazione non è tutta qui; essa si estende a nord e verso ovest, ma con stelle più deboli, e anche a sud, formando così una grande “T”.

Nella mitologia greca Andromeda è la figlia del re Cefeo e della regina Cassiopea, la quale offese il dio del mare Poseidone sostenendo di essere più bella di tutte le Nereidi. Poseidone si infuriò e Cefeo per placare la sua ira, incatenò Andromeda a una roccia e la lasciò in pasto ad un mostro che devastava la regione. Proprio quando il mostro stava per divorarla accorse Perseo, che la salvò a patto che Cefeo gli permettesse di sposarla. Il permesso fu concesso e la vicenda si concluse felicemente.

Ma il fascino di Andromeda non si esaurisce qui, infatti in tale costellazione si scorge l’oggetto più distante dalla Terra visibile ad occhio nudo. Tale oggetto non è facile da identificare in tale costellazione per chi non ha famigliarità col cielo perché si presenta come un puntino luminoso simile ad una stella, ma quando il cielo è estremamente pulito e privo di inquinamento luminoso, rivela un leggero alone luminoso. Questo è conosciuto come galassia di Andromeda ed in realtà è un oggetto simile alla nostra Galassia, la Via Lattea, ma di dimensioni molto maggiori. Ma quanto è distante tale oggetto? Esso dista da noi circa due milioni di anni luce che tradotto in chilometri sono circa 1019 km che significa 10000000000000000000 km oppure dieci miliardi di miliardi di chilometri. Una distanza incredibile ma nel nostro Universo questo non è niente di speciale. Il nostro sguardo, o per meglio dire quello dei telescopi più grandi, ci ha fatto raggiungere luoghi che distano da noi fino a 15 miliardi di anni luce cioè circa 1023 km ovvero centomila miliardi di miliardi di chilometri.

Il cielo che ci sovrasta è ricco di storia, leggende, curiosità, ma anche di fenomeni straordinari che spesso sono preclusi alla nostra vista, quali la nascita di una stella o la sua morte. Un mondo in un certo senso magico, in cui l’uomo è ancora libero di sognare e di viaggiare con la fantasia.

Cieli sereni a tutti!

 

NOS Magazine numero 9 del 2002

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