Lynx - Lince

Una vista molto acuta, ecco la migliore delle caratteristiche degli astronomi fino all’avvento della fotografia, quindi cioè fino al XIX secolo, quando venne ripresa la prima immagine astronomica su lastra fotografica, la luna ripresa da Louis Daguerre nel 1838.
Fino a tale data pertanto ci si doveva sforzare contando sulle proprie capacità, allenare la propria capacità visiva in modo da riconoscere e distinguere il maggior numero di dettagli possibili, anche al telescopio.
Lo stesso William Herschel disse: “Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è per certi versi un’arte che bisogna apprendere.”
Arte sicuramente necessaria per riuscire a percepire ad occhio nudo quelle stelle poco luminose poste tra le costellazioni dell’Orsa maggiore, Giraffa, Auriga e Gemelli, le stelle della costellazione della Lince.

Lince0Lince - Hevelius, Uranographia, XVII sec.
Questa costellazione non ha infatti origini antiche, presumibilmente proprio per la scarsa appariscenza degli astri che la compongono. Si tratta infatti di un’invenzione ad opera di un astronomo polacco del XVII secolo, Jan Heweliusz, meglio noto come Johannes Hevelius, famoso per le sue rappresentazioni del cielo, di cui Uranographia ne è l’espressione più famosa, tanto da venir citata e rappresentata in molte trattazioni astronomiche. La scelta di definire questo asterismo, che altro non è che una linea di stelle poco luminose, con il nome del feroce felino, sta proprio nel gioco di parole legato alla vista acuta necessaria per osservarle, ossia, un occhio di lince.
Come molti sui contemporanei, Hevelius, intendeva con la sua opera lodare il suo benefattore, difatti il nome completo del atlante celeste è “Firmamentum Sobiescianum, sive Uranographia”. Il termine Sobiescianum fa infatti riferimento al re della confederazione Polacco-Lituana degli anni 1674-1696, re Jan III Sobieski, al quale l’opera viene dedicata postuma, pubblicata a Danzica nel 1690, 3 anni dopo la morte del suo autore.
Lince1Johannes Hevelius, Danzica 1611-1687La storia dell’uomo che incise il firmamento lasciando un segno che ancora oggi ricordiamo è curiosa e degna di nota per lo spirito intraprendente e caparbio di un uomo che ha cambiato il suo pezzo di storia.
Jan nacque a Danzica nel 1611 in una facoltosa famiglia di birrai. Essendo l’unico figlio maschio della famiglia a diventare adulto, il padre ripose in lui le speranze di veder portare avanti l’impresa di famiglia, il birrificio che era emblema di benessere e posizione sociale.
Per poter crescere con un’adeguata formazione, il giovane Hevelius venne fatto studiare al Gymnasium di Danzica, una scuola elitaria che preparava gli studenti per futuri corsi universitari. Nonostante gli anni burrascosi dettati dalla guerra dei Trent’anni e dalla presenza della peste, il giovane riuscì a seguire gli studi, incontrando tra gli altri il professore Peter Kruger, matematico ed appassionato astronomo che seppe far fiorire nell’allievo una passione forte, tanto da portare Hevelius non solo a studiare e conoscere bene il firmamento, ma anche a realizzare strumenti di misura e calcolo in legno e metallo.
Gli studi universitari (svolti nei principali centri europei tra cui anche Londra e Parigi) pur vertendo su materie diverse dalla sua passione, non riuscirono mai a soffocarla, finché nel 1634, rientrato a Danzica, entrò a far parte della corporazione dei birrai ed iniziò ad occuparsi degli affari di famiglia.
Sposatosi l’anno seguente con una giovane di famiglia facoltosa, Katharina Rebeschke, Jan si vide preso tra lavoro e famiglia, facendo così uscire momentaneamente dalla sua vita l’amore per il cielo.
Pochi anni dopo il matrimonio, nel 1639, Hevelius venne fatto chiamare dal suo ormai morente professore di matematica ed astronomia, il professor Kruger, che sul letto di morte raccomando Jan di consacrare la sua vita al nobile studio del cielo.
A rimarcare il monito del professore, si accompagno una eclissi di sole che fece sì che l’astronomia prendesse un posto di massima rilevanza nella vita di Hevelius, per sempre.
I due segni non lasciarono indifferente Johannes, il quale iniziò a dedicarsi allo studio astronomico ed alla costruzione di strumenti di misura con vigore ed energia, supportato dalla moglie che non soltanto ne assecondava la passione, ma sbrigava anche incarichi di gestione nella ditta di famiglia al posto del marito.
Non rinunciò alla sua passione neanche quando ricevette incarichi istituzionali da parte del comune ne quando morì il padre, lasciando l’intera gestione del birrificio in mano al figlio.
In questi anni l’astronomo si dedicò a diversi studi astronomici, tra cui la mappatura della luna, attività che culminò nella pubblicazione della Selenographia, un atlante composto da oltre 40 mappe del suolo lunare osservato grazie ad un telescopio autocostruito.
Lince2Mappa lunare - Selenographia, Hevelius, 1647L’opera risultò tanto mirabile da poter tutt’oggi essere considerata una delle più grandi opere scientifiche del XVII secolo. Molti nomi della cartografia lunare oggi in uso sono frutto delle fatiche di questo maestro dell’osservazione.
Le opere di Hevelius furono molte e tutte di pregio, tanto da elevarlo ad uomo di scienza di fama internazionale. La stessa Royal Society di Londra, nel 1664, gli conferì il titolo di Fellow.
Rimasto vedevo nel 1662, Hevelius si risposò nel 1663 (all’età di 52 anni) con Catherina Koopman (di 16 anni), una donna molto più giovane di lui ma che lo supportò in tutto per permettergli di proseguire i suoi studi astronomici.
La fama e la maestria di Hevelius fecero anche divenire famoso il suo osservatorio, costruito in casa, che divenne presto una meta ambita da altri personaggi di spicco, tanto da essere considerato uno dei più belli osservatori dell’epoca. Tanta bravura non poteva però non suscitare l’invidia di qualcuno.
Negli anni ‘70 del secolo, Hevelius vide mettere in dubbio la precisione ed accuratezza delle sue misurazioni svolte senza telescopio. L’inglese Robert Hooke affermava infatti che tali rilievi erano impossibili senza l’ausilio di strumenti ottici. Sebbene in linea di principio Hooke avesse ragione, non aveva però fatto i conti con la qualità superiore degli strumenti autocostruiti dal polacco e la sua straordinaria capacità visiva. La controversia trovò infine una soluzione grazie ad una spedizione, voluta dalla Royal Society, per dirimere i dubbi. Edmund Halley, all’epoca ventireenne, fu incaricato di ripetere, con un telescopio, le misurazioni svolte da Hevelius.
Lince3Hevelius e CatherinaIl sollievo per la risoluzione della disputa durò breve, però, perché nello stesso anno, 4 mesi dopo la spedizione di Halley, l’osservatorio di Hevelius, un gioiello di scienza e tecnica, andò in fumo durante un disastroso incendio.
In meno di due anni l’astronomo ricostruì l’osservatorio, ma i nuovi strumenti risultarono inferiori rispetto a quelli perduti.
Pochi anni dopo, nel 1686, il 13 Febbraio, Johannes Hevelius veniva sepolto nella chiesa di Santa Caterina.
Una vita dedicata all’astronomia, una vita cui tutti dobbiamo tutt’oggi ringraziare.
Gli studi di Hevelius e le sue tavole, nonché i suoi atlanti sono gioielli di scienza, tecnica ed arte.
La sua vista acuta, supportata da una mente brillante, lo hanno saputo far andare oltre le cose, tanto da vedere ad occhio nudo quel che per gli altri è solo buio.
Un occhio di Lince che ci ha lasciato un segno duraturo della sua esistenza.
Grandi uomini e grandi donne hanno dedicato la loro vita al sapere ed alla conoscenza, il loro nome è scritto nelle stelle.

 

di Fabrizio Benetton

 


Bibliografia:
Grande guida dell’astronomia, Libreria Geografica in collaborazione con A.S.I., edizione aggiornata 2020
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
Storie del Cielo, Il giro del cosmo in 365 notti, seconda ed., di Ilaria Sganzerla
La storia dell’astrofotografia – Marco Crupi -Marcocrupi.it
JOHANNES HEVELIUS IL BIRRAIO ASTRONOMO, di Agnese Mandrino - brera.inaf.it

Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Atlascoelestis.com – di Felice Stoppa

Articoli correlati

L’Orsa Minore – Ursa Minor

L’Orsa Maggiore – Ursa Major

Alla scoperta delle costellazioni

Informazioni

Astronomia Valli del Noce è un portale che vuole essere un punto di incontro e di informazione per l'attività astronomica che si svolge in Val di Non e Val di Sole (Trentino), ma non solo. Vuole anche essere un punto di partenza per tutti quegli astrofili alla ricerca di informazioni sul mondo dell'astronomia e per tutti quei neofiti che si avvicinano per la prima volta all'astronomia.

Privacy Policy

I cookies servono a migliorare i servizi che offriamo e a ottimizzare l'esperienza dell'utente. Proseguendo la navigazione, senza modificare le impostazioni del browser, accetti di ricevere tutti i cookies del portale web www.astronomiavallidelnoce.it. Se non desideri ricevere i cookies, modifica le impostazioni del tuo browser.

Privacy Policy

AVdN Foto del Giorno

Astronomy Picture of the Day