La strana storia di Betelgeuse

I risultati di alcuni studi, resi noti nel corso del duecentoquattordicesimo convegno dell'American Astronomical Society, hanno dimostrato che Betelgeuse ha subito dal 1993 al 2009 una riduzione del suo diametro pari al 15%. Mentre le osservazioni passate avevano permesso di individuare delle periodiche pulsazioni della superficie, dovute in gran parte alle celle convettive che stanno sotto di essa, le indagini a lungo termine, condotte alla lunghezza d'onda di 11,15 μm dall'Infrared Spatial Interferometer dell'osservatorio di Monte Wilson, hanno mostrato che il diametro della stella si è progressivamente ridotto negli ultimi sedici anni da 11,2 a 9,6 UA, una riduzione pari alla distanza che separa Venere dal Sole.

È attualmente oggetto di studi e di dibattiti la causa di questa contrazione. Alcuni astronomi ipotizzano che possa trattarsi di un'oscillazione dimensionale a lungo termine, collegata ad un collasso gravitazionale o ad un'espulsione di materia correlata alla sua imminente esplosione in supernova; altri ritengono che, più semplicemente, la stella, in seguito alla sua rotazione, stia ora mostrando una differente porzione della sua superficie molto irregolare.

Osservare questi cambiamenti è davvero sorprendente”, ha detto Charles Townes, il fisico dell'UC a Berkeley già premio Nobel per l'invenzione del laser e del maser. “Continueremo a osservarla attentamente nei prossimi anni per vedere se continuerà a contrarsi o se tornerà alle sue precedenti dimensioni.

A dispetto della diminuzione del diametro, la sua magnitudine, monitorata costantemente dall'American Association of Variable Star Observers, non ha mostrati riduzioni significative.

Secondo Edward Wishnow, che ha partecipato allo studio, è possibile che nel fenomeno siano coinvolte gigantesche celle di convezione sulla superficie della stella, analoghe a quelle, chiamate granuli, che si osservano sul Sole, ma di ben altre dimensioni.”Ma di fatto non sappiamo perché la stella si stia contraendo. Se pensiamo a tutto ciò che sappiamo sulle galassie e l'universo distante, dobbiamo dire che non sappiamo ancora molte cose sulle stelle, compreso ciò che avviene alle giganti rosse alla fine della loro vita.

Sole a parte, Betelgeuse è stata in assoluto la prima stella di cui siano mai state misurate le dimensioni: nel 1921 Francis G. Pease e Albert Michelson ne avevano stimato il diametro, con un sistema di interferometria ottica, trovandolo equivalente a quello dell'orbita di Marte. “Dalla misurazione del 1921 la sua dimensione è stata misurata con molti differenti sistemi interferometrici su un ampio spettro di lunghezze d'onda, con risultati che variano del 30 per cento. Tuttavia a una data lunghezza d'onda, la stella non era mai variata al di là dei valori di incertezza delle misurazioni”, spiega Wishnow.

Le misurazioni a differenti lunghezze d'onda non possono essere confrontate direttamente, perché la dimensione della stella varia a seconda della lunghezza d'onda presa in considerazione: i gas delle regioni esterne, infatti, da un lato emettono luce dello spettro e dall'altro la assorbono.

Per evitare l'effetto di confusione di questi assorbimenti ed emissioni, dai primi anni novanta, Townes e colleghi hanno usato l'Infrared Spatial Interferometer (ISI) di Monte Wilson che, valutando la luce proveniente da una coppia di telescopi, può essere regolato in modo da eliminare tali distorsioni. Ed è proprio dal confronto fra queste misurazioni “stabili” che è emerso l'inaspettato fenomeno.

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