L’Orsa Minore – Ursa Minor

UrsaMinor 001Arcade e Callisto,Palazzo Ducale, MantovaArcade, un giovane ed abile cacciatore, stava per colpire a morte un’orsa, quando Zeus intervenne fermando la mano al giovane e portando in cielo madre e figlio. L’orsa era infatti Callisto, la madre stessa del giovane Arcade, trasformata in plantigrado per punizione essendo giaciuta con il padre degli dei, Zeus. Una volta portati in cielo, Zeus li ha posti uno di fronte all’altra, destinati a ruotare eternamente in cielo senza mai potersi bagnare nelle acque purificatrici del mare. L’orsa ed il suo cucciolo, l’orsa minore. La particolarità che poi rende veramente interessante la porzione di cielo occupata dall’orsa minore, non è la sua storia, corollario della storia ben più significativa della madre Callisto di cui ci siamo già occupati.
Ciò che rende unica quella porzione di cielo è la stella polare. Riferimento senza tempo per artisti e scienziati, è il fulcro attorno cui ruota tutto il nostro mondo, unico ed immutabile. La stella fissa. La sola ed unica stella polare… Purtroppo per noi però le cose non stanno esattamente così.
UrsaMinor 002Ursa Minor - Hevelius, Uranographia, XVII sec.Freniamo per un istante l’entusiasmo e la vena poetica per dare spazio ad una realtà scientifica meno ispiratrice di buoni sentimenti ma ricca di significati fisici. La stella polare, innanzi tutto è li per caso. Per un puro gioco della casualità, esiste una stella che per un periodo di qualche secolo si trova molto vicina all’asse di rotazione del pallido puntino blu (letteralmente “a pale blue dot”) come il grande Carl Sagan definì la Terra vista dai confini del sistema solare grazie alle riprese delle sonde Vojager. In secondo luogo la stella polare non è fissa e non lo è per due ragioni. 

Il primo motivo è rappresentato dal fatto che non coincide esattamente con l’asse polare, è scostata di qualche primo di grado. Poca roba per chi si limita ad alzare gli occhi al cielo. Una differenza enorme per chi invece deve fare i conti con la posizione esatta dell’asse di rotazione. Lo sanno bene gli amici astro-fotografi del gruppo Valli del Noce che conoscono bene questo dettaglio non trascurabile durante le sedute di ripresa. Il secondo motivo è legato alla famigerata precessione degli equinozi cui abbiamo già accennato parlando dell’Orsa Maggiore.
UrsaMinor 003Cambiamento del Polo Nord CelesteMa come, un momento fa si parlava di stella polare ed ora si parla delle stagioni? Ebbene si, perché il termine di precessione degli equinozi, che letteralmente indica il precedersi, cioè l’anticiparsi dell’equinozio di primavera, come anche quello di autunno, è anche il fenomeno che farà si che tra qualche secolo… la stella polare non sia più tale. Non solo, entro qualche millennio, la stella più vicina all’asse polare sarà addirittura un altro astro appartenente ad un’altra costellazione. Proviamo allora ad addentrarci per un momento in questo fenomeno fisico dal nome così temibile, tanto da sembrare una cospirazione per far sparire le mezze stagioni. La terra, come noto non è una sfera perfetta bensì presenta degli schiacciamenti ai poli ed un rigonfiamento all’equatore. L’asse di rotazione terrestre inoltre non è perpendicolare al piano di rivoluzione attorno al sole, bensì è inclinato di 23,27°. Ad aggravare la situazione abbiamo un satellite dalle dimensioni importanti, la luna infatti rappresenta circa l’1,2% della massa della terra. L’attrazione gravitazionale del sole, combinato con quello della luna, agiscono sul rigonfiamento terrestre causando quindi un movimento circolare dell’asse terrestre che ruota attorno alla verticale in poco meno di 26,000 anni. Questo fenomeno fa si per l’appunto che la stella polare si sposti lentamente. Un esempio importante è che 2000 anni fa, al tempo di Tolomeo, la stella polare non c’era proprio, mentre nel 3000 a.C. c’era una stella polare diversa, era Thuban nella costellazione del Drago.
Ma come può questo fenomeno interessare gli equinozi? La risposta è semplice. Se l’inclinazione dell’asse polare ruotasse di 90°, ad esempio, quello che era l’equinozio di primavera diverrebbe il solstizio d’estate, mentre quello che era il solstizio d’inverno diverrebbe l’equinozio di primavera. Dal punto di vista calendariale non percepiamo questa differenze in quanto l’equinozio di primavera cade sempre, grazie alla riforma Gregoriana, nello stesso giorno del 21 Marzo. Dal punto di vista astronomico, la precessione degli equinozi si traduce con le costellazioni visibili in un determinato periodo dell’anno.
Ma vediamo questo concetto con un esempio concreto. Chi segue, anche solo per diletto, l’oroscopo, sa bene che il 21 Marzo il sole entra nell’ariete. Si e no. Si, nel senso che circa 2000 anni fa, il grande Tolomeo definì così l’equinozio di primavera, il così detto primo punto d’ariete cui l’astrologia è sempre rimasta fedele. No nel senso che oggi, al 21 marzo il sole attraversa la costellazione dei pesci (tra altri 2000 anni, in primavera avremo il sole nell’acquario). Il Sole nell’ariete lo troviamo ad oggi verso fine Aprile ed inizio Maggio.
L’importanza di questo fenomeno è tale che nei primi secoli dopo Cristo, il culto cristiano ha dovuto contendersi il primato di diffusione con un altro culto, il Mitraismo. Il Mitraismo è un culto misterico di cui si conosce molto poco. Ciò cui ormai gli studiosi stanno considerando come linea comune è che non si tratti di una versione romana di un culto indiano, bensì di un culto legato a precetti astronomici. UrsaMinor 004Bassorilievo appartenente al mitre del Circo Massimo, RomaPur essendoci ancora molta confusione e filoni di pensiero diversi rispetto al significato di questo culto e dei suoi simboli, gli archeoastronomi convergono nel considerare il culto di Mitra legato al fenomeno naturale, ma all’epoca romana ben noto, della precessione degli equinozi. Le teorie che seguono questo approccio si basano su evidenze facilmente riconoscibili anche per un astrofilo, basta osservare il tipico bassorilievo mitraico come quello riportato.
A dominare la scena è Mitra che compie l’uccisione del toro, attorniato da simboli di carattere astronomico. Osservando con attenzione di può notare come Mitra stia volgendo lo sguardo verso il sole alle sue spalle, in alto a sinistra, mentre in alto a destra c’è la luna e delle stelle. A sinistra è presente un dadoforo (portatore di fiaccola) con la torcia rivolta verso l’alto, emblema del equinozio di primavera che si contrappone al dadoforo di destra con la fiaccola abbassata, rappresentazione dell’equinozio di autunno. Tra i due vediamo rappresentati un corvo, una spiga, lo scorpione, un serpente, un cane ed il toro, tutte rappresentazioni di costellazioni prossime all’equatore celeste del periodo e collocate tra i due equinozi. L’uccisione del toro potrebbe quindi rappresentare il passaggio dell’equinozio dalla costellazione del toro a quella dell’ariete.
Probabilmente non conosceremo mai il vero significato del mitraismo e dei suoi simboli, tuttavia è significativo notare come una stellina non molto appariscente, appartenente tra l’altro ad una costellazione spesso snobbata per via della carenza di oggetti non stellari interessanti, abbia una storia tutta sua ed un ipotetico antico culto religioso che celebrava il movimento dell’asse di rotazione terrestre e quindi anche la staffetta che le varie stelle polari compiono in un periodo di tempo millenario. La stella polare non è fissa, non è sola, ma messe tutte insieme, le stelle polari hanno una storia davvero unica.

 

di Fabrizio Benetton

 

Bibliografia:
Grande guida dell’astronomia, Libreria Geografica in collaborazione con A.S.I., edizione aggiornata 2020
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
Cielo e Costellazioni, la scienza racconta i miti, Paolo Colona, irideventi edizioni, 2010
L’atlante del cielo, di Edward Brooke-Hitching, ed. mondadori 2020
Alle frontiere del cosmo, 3-La vita di una stella; A cura di Gianluca Ranzini, Testi di Lorenzo Pizzuti.
I miti Greci, di Robert Graves, ed. Longanesi 2021
Storie del Cielo, Il giro del cosmo in 365 notti, seconda ed., di Ilaria Sganzerla
L’origine astronomica di alcuni miti greci - Paolo Colona - Atti del 20° Seminario di Archeoastronomia – ALSSA
Romanoimpero.com – Culto di Mitra
Accademiadellestelle.org – Lezioni di Archeoastronomia – Paolo Colona

 

Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Catalogo generale dei beni culturali, Callisto ed Arcade, dipinto murale, Antonio Maria Viani (1550-1635), Complesso museale di Palazzo Ducale, Mantova

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